Come accennato nel precedente post, oggi vi spiegherò perché la palpazione del seno rappresenta un importante strumento di prevenzione del tumore.

Come sicuramente avrete sentito dire, nella maggior parte dei casi il carcinoma mammario si manifesta come un nodulo duro al tatto. Questo nodulo ha origine da cellule che, ad un certo punto, senza una causa apparente, iniziano a moltiplicarsi in maniera anomala e incontrollata.

Effettuare la palpazione delle mammelle tutti i mesi, in condizioni di benessere, ci permette di accorgerci tempestivamente di ogni minimo cambiamento, e quindi di intervenire il più presto possibile.

Chi può effettuare la palpazione del seno?

Il medico di famiglia, il ginecologo, l’ostetrica e… noi stesse. Sì, perché siamo noi le prime a doverci prendere cura del nostro corpo.

Come e quando si effettua la palpazione del seno?

Subito dopo il ciclo, tra il 6° e il 12° giorno, è il periodo migliore per esaminare il seno.

Prima della palpazione vera e propria, però, dobbiamo effettuare un esame “visivo” del seno, con l’aiuto di uno specchio.

Ci posizioniamo davanti allo specchio, con le braccia distese lungo i fianchi, ed osserviamo le mammelle, valutandone forma e volume.

Ripetiamo l’osservazione anche di profilo e a braccia alzate, con le mani dietro la nuca.

Poi portiamo le mani sui fianchi: in questo modo, poiché la pelle si tende, è più facile notare alterazioni cutanee.

Osserviamo anche il capezzolo: se si presenta di forma e colore regolare oppure se presenta alterazioni.

Adesso, passiamo alla palpazione.

Sempre davanti allo specchio, alziamo il braccio della mammella da esaminare e portiamo la mano dietro la nuca; con la mano opposta, iniziamo a palpare disegnando dei cerchi, dal capezzolo verso l’ascella, e delle linee, partendo sempre dal capezzolo verso l’esterno, alla ricerca di noduli.

Facciamo lo stesso con l’altra mammella e poi ripetiamo tutti i passaggi mettendoci sdraiate supine.

Esaminiamo infine il capezzolo: prendendolo tra due dita, lo premiamo delicatamente e osserviamo l’eventuale fuoriuscita di liquido giallo, rosato o sangue.

A cosa fare attenzione: profilo irregolare, affossamenti o raggrinzimenti della cute, noduli, capezzolo retratto o con lesioni tipo eczema, fuoriuscita di sangue o secrezioni gialle/rosate dal capezzolo.

Se riscontriamo una di queste alterazioni, dobbiamo rivolgerci subito al medico, il quale ci consiglierà di approfondire con esami specifici, come un’ecografia o una mammografia.